A gennaio 2025, molte persone che ricevono la Naspi potrebbero notare un blocco nei pagamenti. Questo problema non è nuovo: ogni inizio anno, l’INPS richiede ai beneficiari di comunicare il reddito presunto per l’anno in corso. Senza questa comunicazione, il pagamento della Naspi viene temporaneamente sospeso. Vediamo insieme cosa significa e come agire per evitare problemi.
Cos’è la Naspi?
La Naspi è un sostegno economico per chi ha perso il lavoro in modo involontario. È gestita dall’INPS e offre un aiuto mensile ai lavoratori dipendenti che non hanno più un’occupazione. La durata della Naspi può arrivare fino a 24 mesi, ma dipende dai contributi versati in passato. L’importo corrisponde al 75% dello stipendio medio degli ultimi quattro anni, con un limite massimo che cambia ogni anno.
Chi può riceverla?
La Naspi non è per tutti. Ecco chi può richiederla:
- Apprendisti
- Soci di cooperative con contratto subordinato
- Artisti con rapporto di lavoro subordinato
- Dipendenti pubblici con contratti a tempo determinato
Chi non può riceverla, invece:
- Dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato
- Operai agricoli, a meno che non rientrino in specifiche eccezioni
- Lavoratori stagionali extra UE
- Chi già percepisce una pensione diretta
Perché la Naspi può essere bloccata a gennaio?
Ogni inizio anno, chi riceve la Naspi deve fornire all’INPS una nuova dichiarazione sul reddito presunto dell’anno in corso. Anche se non si prevede di lavorare o si prevede un reddito pari a zero, è obbligatorio inviare questa comunicazione.
Se la dichiarazione non viene fatta entro il 31 gennaio 2025, l’INPS sospenderà i pagamenti. È importante sottolineare che la sospensione non è definitiva: il sussidio sarà ripristinato non appena il beneficiario invierà il dato mancante.
Come inviare la dichiarazione del reddito presunto
Per comunicare il reddito presunto, è necessario utilizzare il modulo Naspi-Com. Si può accedere al servizio tramite il sito ufficiale dell’INPS, utilizzando una delle seguenti credenziali:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
- Carta d’identità elettronica (CIE)
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
Basta compilare il modulo indicando il reddito previsto per il 2025. Anche chi prevede un reddito zero deve comunicarlo. Senza questa operazione, l’indennità di disoccupazione verrà bloccata fino a nuovo avviso.
Requisiti per richiedere la Naspi
Per ottenere la Naspi nel 2025, servono due requisiti principali:
- Disoccupazione involontaria, come licenziamento, scadenza del contratto o dimissioni per giusta causa.
- Almeno 13 settimane di contributi negli ultimi quattro anni prima della perdita del lavoro.
La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla fine del contratto. Il pagamento della Naspi inizia generalmente:
- Dall’ottavo giorno dopo la fine del contratto, se la domanda è presentata subito.
- Dal giorno in cui si invia la domanda, se presentata in ritardo.
- Dopo eventuali periodi di malattia, maternità o infortunio, in base alla situazione specifica.
Documenti necessari per la domanda
Chi vuole richiedere la Naspi deve avere questi documenti pronti:
- Documento d’identità valido
- Lettera di licenziamento
- Ultime tre buste paga
- Contratto di lavoro (per chi era a tempo determinato)
- Per colf e badanti: i bollettini dei contributi pagati.
Cosa succede dopo la domanda?
Dopo aver presentato la domanda, l’INPS valuta i documenti e, in caso di approvazione, il Centro per l’Impiego potrebbe convocare il richiedente. L’obiettivo è inserirlo in percorsi di politiche attive del lavoro per favorire il reinserimento lavorativo.
Cosa fare se la Naspi viene bloccata?
Se la Naspi non viene pagata a gennaio 2025, il primo passo è controllare se la dichiarazione del reddito presunto è stata inviata. In caso contrario, basta accedere al sito dell’INPS e compilare il modulo richiesto. Una volta inviata la comunicazione, i pagamenti riprenderanno senza perdere gli arretrati.
Conclusione
Per evitare problemi con la Naspi a gennaio 2025, è essenziale inviare il reddito presunto entro il 31 gennaio. Anche chi non prevede di avere entrate deve dichiarare un reddito pari a zero. Questo piccolo passaggio può evitare ritardi e garantire la continuità del sussidio, fondamentale per chi si trova senza lavoro.
