L’ADI è una delle novità introdotte dal Decreto Lavoro 2023, che mira a contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale e professionale delle fasce deboli. Tuttavia, non tutti i nuclei familiari che ne fanno richiesta possono accedervi. Quali sono i requisiti e le condizioni per ottenere l’Assegno di Inclusione? E cosa fare se l’Assegno di Inclusione è stata respinta? Te lo spieghiamo noi in questo articolo.
Perché l’Assegno di Inclusione è stata respinta?
Se la tua richiesta dell’Assegno di inclusione (ADI) è stata respinta, potrebbe esserci una varietà di motivi dietro questa decisione. Ecco alcune possibili ragioni:
- Requisito Economico: Il tuo reddito o patrimonio potrebbero superare i limiti stabiliti dalla legge. Anche se hai beneficiato in passato del Reddito di Cittadinanza, potrebbe essere dovuto a cambiamenti nei criteri per il calcolo del parametro di scala di equivalenza, che tiene conto del numero e delle caratteristiche dei membri del tuo nucleo familiare.
- Omissione di Attività Lavorativa: Potrebbe essere che non hai dichiarato accuratamente la tua situazione lavorativa al momento della richiesta o non hai compilato correttamente il modulo Adi.Com. Questo modulo è essenziale per verificare la tua disponibilità a partecipare a programmi di attivazione e inclusione.
- Assenza di Beneficiari nel Nucleo Familiare: Nel tuo nucleo familiare potrebbe non esserci alcuna persona che rientra nelle categorie previste dalla legge, come minori, disabili, anziani o persone assistite dai servizi sociali.
Se ritieni che la tua richiesta sia stata respinta in modo ingiusto, hai la possibilità di presentare ricorso entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito. Puoi farlo presentando una richiesta scritta all’INPS o cercando assistenza presso un patronato o un avvocato.
Come capire qual è il problema (in modo da risolverlo subito)
Con attenzione, l’analisi dell’Inps si focalizza su diversi aspetti:
- Controlli Preliminari: Se l’esito è negativo, potrebbe dipendere dalla discordanza tra i dati forniti nella domanda o nell’Isee e le informazioni possedute dall’Inps, recuperate dalle banche dati come quelle dell’Agenzia delle Entrate o dei Comuni.
- Verifica Residenza: La ragione dell’esito negativo nei controlli preliminari spesso è legata a incongruenze nella residenza dichiarata nella Dsu ai fini Isee rispetto agli archivi comunali, o se la residenza in Italia non è continuativa per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo consecutivo.
- Controlli Anagrafici: Analogamente ai punti precedenti, se l’esito è negativo a causa di controlli anagrafici, la soluzione può essere presentare una nuova Isee correggendo gli errori.
- Verifica Cittadinanza: L’Aiuto per l’Inclusione è destinato solo ai cittadini europei o ai loro familiari con diritto di soggiorno permanente o ai cittadini di paesi terzi con permesso di soggiorno UE a lungo termine o status di protezione internazionale.
- Verifica Beni Durevoli: Se il controllo mostra esito negativo, potrebbe essere dovuto alla presenza di veicoli di grossa cilindrata, motoveicoli o imbarcazioni registrati nei 36 mesi precedenti la richiesta.
- Verifica Isee: Un esito negativo potrebbe derivare da un valore di attestazione superiore alla soglia prevista o da un reddito familiare superiore al limite indicato. La nuova misura non considera i componenti maggiorenni occupabili nel parametro di scala di equivalenza.
- Verifica Attività Lavorativa: L’omissione della dichiarazione dell’attività lavorativa nel nucleo familiare può portare a un esito negativo, richiedendo anche la compilazione del modello Adi-Com Ridotto.
- Verifica Dimissioni Volontarie: Se l’esito è negativo, potrebbe essere dovuto alle dimissioni presentate nel corso dell’anno precedente senza comunicazione all’Inps.
- Composizione Nucleo: L’assenza di beneficiari nel nucleo può derivare dall’assenza di minori, ultrasettantenni o persone con disabilità, requisiti necessari per l’Assegno di Inclusione. La condizione di svantaggio deve emergere chiaramente dalla Dsu ai fini Isee o essere certificata da programmi di cura e assistenza socio-sanitaria prima della presentazione della domanda.
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