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Assegno unico in sospeso da marzo 2024 se non viene rinnovato questo documento

Assegno unico in sospeso da marzo 2024:- L’assegno unico per i figli a carico è un sostegno economico fornito dall’INPS a tutte le famiglie con almeno un figlio minore o un figlio maggiorenne con disabilità. La quantità dell’assegno dipende da come è composta la famiglia e dalla situazione economica, che viene valutata tramite l’indicatore ISEE.

Per continuare a ricevere l’assegno unico nel 2024, è fondamentale aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro il 29 febbraio 2024. In caso contrario, c’è il rischio di ricevere solo l’importo minimo, che è di 57 euro al mese per figlio, a partire da marzo 2024.

Ma cosa succede se ci si dimentica di rinnovare l’ISEE entro la scadenza? C’è ancora un modo per recuperare gli importi dovuti? Quali sono le conseguenze per chi non presenta l’ISEE entro il 30 giugno 2024? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste e altre domande, fornendo tutte le informazioni utili sull’assegno unico e sull’ISEE.

Perchè l’assegno unico in sospeso da marzo 2024?

L’assegno unico per i figli a carico potrebbe essere fermato da marzo 2024 se non si rinnova il documento ISEE entro il 29 febbraio 2024. Questo perché l’importo dell’assegno dipende dalla situazione economica della famiglia, valutata tramite l’ISEE. Se non si aggiorna la dichiarazione sostitutiva unica (DSU), si perde il diritto all’assegno personalizzato e si riceve solo l’importo minimo.

Ci sono anche altri motivi che possono causare la sospensione dell’assegno unico, come ad esempio:

Assegno unico in sospeso da marzo 2024 se non viene rinnovato questo documento
  • Applicazione di una misura cautelare personale al richiedente
  • Dichiarazione di latitanza del beneficiario
  • Mancata presentazione presso i servizi sociali o il servizio di lavoro competente, senza giustificato motivo
  • Ritrovamento di un lavoro con un contratto da 1 a 6 mesi
  • Cambiamento relativo allo stato di disabilità del figlio
  • Variazione dello status di studente per figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni
  • Separazione dei coniugi
  • Nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori
  • Variazione delle modalità di pagamento

Per evitare la sospensione dell’assegno unico, è importante controllare regolarmente la propria situazione e comunicare tempestivamente all’INPS eventuali variazioni. In caso di sospensione, è possibile presentare un ricorso o una nuova domanda, a seconda dei casi.

Ma cosa succede se ci si dimentica di rinnovare l’ISEE entro la scadenza?

Se si dimentica di rinnovare l’ISEE entro la scadenza, si possono verificare conseguenze negative sull’assegno unico e su altre prestazioni sociali legate all’ISEE, come il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza.

In particolare, se non si rinnova l’ISEE entro il 29 febbraio 2024, si corre il rischio di ricevere solo l’importo minimo dell’assegno unico, che è di 57 euro al mese per figlio, a partire da marzo 2024. Inoltre, se l’ISEE non viene rinnovato entro il 30 giugno 2024, si perde il diritto all’assegno personalizzato e si riceve solo l’importo minimo fino al successivo rinnovo dell’ISEE.

Assegno unico in sospeso da marzo 2024 se non viene rinnovato questo documento

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza, il mancato rinnovo dell’ISEE entro la scadenza comporta la sospensione dei pagamenti dal mese di febbraio in poi. Questi pagamenti possono essere sbloccati solo al rilascio di un’attestazione in corso di validità. Con il nuovo ISEE, la prestazione verrà ricalcolata, poiché l’INPS terrà conto dei dati reddituali e patrimoniali dell’anno 2023.

Ma c’è ancora un modo per recuperare gli importi dovuti?

Certamente, esiste ancora un modo per ottenere di nuovo i soldi dell’Assegno unico che sono stati sospesi, a seconda del motivo della sospensione. Se la sospensione è perché non hai aggiornato l’ISEE entro il termine stabilito, puoi fare una richiesta di recupero all’INPS, usando il servizio online sul loro sito. Se la sospensione è per altri motivi, come un cambiamento nella tua famiglia o nella tua situazione economica, puoi fare un ricorso o presentare una nuova domanda, a seconda della situazione.

Assegno unico in sospeso da marzo 2024 se non viene rinnovato questo documento

In ogni caso, il recupero dei soldi non avviene automaticamente ma l’INPS deve controllare prima. Potrebbero anche fare degli aggiustamenti o chiedere di restituire parte dei soldi, a seconda della situazione. Se hai ricevuto più soldi di quanto dovresti, ti verrà chiesto di restituire la differenza con i prossimi assegni, in più rate.

Come rinnovare l’isee nel 2024?

Per rinnovare il tuo ISEE nel 2024, hai diverse opzioni:

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  1. Compila online la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) sul sito dell’INPS utilizzando le tue credenziali SPID, CIE, CNS o PIN. Inserisci i dati sulla tua famiglia, reddito e patrimonio, e carica i documenti necessari. Dopo la compilazione, otterrai un codice di protocollo per monitorare lo stato della DSU e scaricare l’attestazione ISEE.
  2. Rivolgi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o a un Patronato per assistenza nella compilazione della DSU, che invieranno all’INPS. Questo servizio potrebbe avere un costo variabile, dipendendo dall’ente scelto e dalla complessità della tua situazione. Riceverai una ricevuta con il codice di protocollo e l’indicazione del momento in cui potrai ritirare l’attestazione ISEE.
  3. Utilizza l’ISEE precompilato, se disponibile. Questo documento contiene le informazioni già presenti nelle banche dati dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. Autorizza la precompilazione sul sito dell’INPS nella sezione “Servizi Online” > “ISEE Precompilato“. Dopo aver ottenuto la DSU precompilata, verifica, integra eventuali dati mancanti e conferma. Riceverai il codice di protocollo e l’attestazione ISEE.

Ricorda che il rinnovo dell’ISEE è necessario entro il 29 febbraio 2024 per mantenere il diritto all’assegno unico per i figli a carico, e entro il 30 giugno 2024 per conservare il diritto al reddito di cittadinanza o alla pensione di cittadinanza.

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